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In Vaticano si discute la sicurezza sul lavoro
Nell’incontro “Tutelare la Salute e la Sicurezza per migliorare la dignità del lavoro: una sfida possibile e necessaria” tenutosi a Roma e organizzato dall’Apsa (Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica) in collaborazione con l’Ordine degli ingegneri di Roma, si è discusso il tema della sicurezza sul lavoro. Il presidente dell’Apsa Nunzio Galatino è intervenuto sostenendo che il numeri dei morti sul lavoro sono diventati “un’abitudine” intollerabile mentre il procuratore aggiunto Giovanni Conzo ha dichiarato di voler abbattere questo tragico bilancio.
Si stima che ogni giorno 6.300 persone muoiono a causa di incidenti sul lavoro o malattie professionali, causando più di 2,3 milioni di morti all’anno. Lo ricorda l’Organizzazione internazionale del lavoro. Gli incidenti che si verificano annualmente sul posto di lavoro sono 317 milioni, molti dei quali portano ad assenze prolungate per malattia. Il costo umano di queste tragedie quotidiane è enorme e l’onere economico causato dalle scarse pratiche di messa in sicurezza dei luoghi di lavoro è stimato come pari al quattro per cento del prodotto interno lordo mondiale.
Non è la prima volta che la Santa Sede si esprime a riguardo infatti anche Papa Francesco è più volte intervenuto sulla questione: “L’uomo è signore e non schiavo del lavoro […] Lavorare in sicurezza permette a tutti di esprimere il meglio di sé guadagnando il pane quotidiano. Più curiamo la dignità del lavoro e più siamo certi che aumenterà la qualità e la bellezza delle opere realizzate”. Il tema della salute e della sicurezza, strettamente connesso a quello della dignità umana, sta particolarmente a cuore a Papa Francesco, che a più riprese negli anni ha esortato e sensibilizzato gli esperti del settore al fatto che “la vera ricchezza sono le persone” e che “La sicurezza dei luoghi di lavoro significa custodia delle risorse umane”.
Anche per il Presidente Galatino è necessario affrontare con serietà e rigore il tema della sicurezza anche nella Chiesa, talvolta affetta da un approccio superficiale. A spingere in questa direzione, non è solo un principio giuridico di rispetto della legge positiva, ma un principio morale e un principio che si rifà ai valori della fede. Durante l’incontro tenutosi a Roma, il procuratore aggiunto Giovanni Conzo ha passato in rassegna i tanti fronti aperti dall’attività di polizia giudiziaria, passando per la tutela penale dei terzi, per arrivare al fenomeno del caporalato. L’incontro – che vedeva figure istituzionali impegnate per ruolo a fornire migliori condizioni di sicurezza e di dignità sul posto di lavoro, sia da un punto di vista etico che professionale – ha permesso in modo particolare di rendere consapevoli i “tecnici” che svolgono funzioni direttive nei cantieri e nelle aziende della loro responsabilità penale in caso di infortuni, causati dall’eventuale omissione delle misure di prevenzione e di protezione a favore dei lavoratori.